Qualche anno fa la CEI, la Conferenza Episcopale Italiana, diede indicazioni per la costituzione dei Centri d’Ascolto diocesani. E così la Caritas Diocesana insieme all’allora vescovo, mons. Gianni Ambrosio, lavorarono affinchè in ogni comunità parrocchiale nascesse un luogo i cui le famiglie in difficoltà potessero rivolgersi per trovare un aiuto e un sostegno concreto. Nella nostra parrocchia sorse il Centro d’Ascolto “Il Sicomoro”.
Cosa facciamo? Le persone che ci contattano hanno bisogno di essere ascoltate, di trovare qualcuno che li possa prima di tutto capire ed di conseguenza aiutare ad affrontare una quotidianità difficile.
In questa giornata dedicata alla Carità, noi volontari del centro “Il Sicomoro” vogliamo condividere con tutti voi ciò che abbiamo fatto in questi anni di attività.
- Stiamo aiutando 30 famiglie di cui fanno parte 44 minori (dai neonati ai ragazzi agli adolescenti),
per un totale di 91 persone.
- A queste famiglie consegniamo settimanalmente una borsa viveri contenente generi alimentari non deperibili e prodotti freschi (frutta, verdura, pane, prodotti prossimi alla scadenza) che ogni martedì passiamo a ritirare in Caritas. Una volta al mese cerchiamo di comporre queste borse in modo un po’ più sostanzioso, con prodotti dedicati alla cura della casa e della persona.
- Per fare ciò, ci appoggiamo a Caritas ed agli aiuti AGEA della comunità europea. Ma tutto questo non basta. Indispensabile è l’aiuto di voi parrocchiani che ogni settimana rispondete alle richieste appese in bacheca. Senza il vostro aiuto non potremmo svolgere questo prezioso servizio. Ad esempio, da 6 mesi a questa parte non ci arriva più pasta dai canali istituzionali. Se riusciamo ancora a consegnarla alle nostre 30 famiglie è solo grazie al vostro continuo supporto. Vi ringraziamo di cuore della vostra puntuale generosità.
- Dal 1° gennaio 2022 abbiamo pagato bollette per utenze a rischio di distacco come riscaldamento e luce per un totale di 2713,08 euro, grazie alle offerte in denaro ricevute da privati, alla Caritas diocesana e al ricavato dei mercatini dell’usato in cui cerchiamo di vendere tutto quello che ci portate e che non serve direttamente ai nostri assistiti (capi di vestiario, oggettistica varia).
- Gli indumenti che ci avete portato sono stati inviati anche in Bosnia (per le persone che lo scorso
inverno cercavano di arrivare in Occidente a piedi), in Ucraina (nei campi profughi all’inizio del
conflitto che è purtroppo ancora in corso), ai dormitori allestiti in città dai Cavalieri di Malta e
dall'associazione Papa Giovanni XXIII.
- Parte dei giocattoli sono stati consegnati all’Emporio Solidale di via I° Maggio