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La parrocchia

Verso la seconda metà degli anni ‘30 all'Infrangibile si andava sviluppando un nuovo insediamento. Il 6 gennaio 1938 il vescovo eresse in questo quartiere, con la dedicazione alla "Sacra Famiglia", una nuova parrocchia che però, mancando le necessarie autorizzazioni, veniva indicata come "delegazione vescovile".

 

Raccontiamo ora la storia dei primi tre grandi sacerdoti che gestirono la parrocchia, dalla sua nascita, fino alla metà degli anni '90:

Don Ugo Groppi

Originario di Ganaghello, frazione del comune di Castelsangiovanni (PC), fu il primo delegato che provvide alla costruzione di una piccola chiesa in via Montebello (chiamata ai tempi "la chiesella", dove oggi si trova la Casa della Gioventù (l'oratorio), di fronte alla chiesa attuale.

Si trattava in effetti di una chiesa rurale, alta circa 4 metri e lunga 20, con un piccolo campanile di 6 m addossato sulla destra della facciata principale. 

Egli fu primo parroco della nuova comunità nel difficile periodo della Seconda Guerra Mondiale e vi restò fino alla fine del conflitto, nel 1945.

Non esistendoci allora la casa parrocchiale, alloggiava in un appartamento preso in affitto in una palazzina, ora demolita,  che si trovava in Via Montebello al n. 25.

Don Giuseppe De Micheli

Nel 1945 la parrocchia venne affidata a don Giuseppe De Micheli, nato a Paderna di Pontenure (PC) il 22 febbraio 1917 da una famiglia numerosa che ha dato alla Chiesa due suore ed un altro prete. 

Don Giuseppe studiò nel seminario urbano, venne ordinato sacerdote dal vescovo Menzani il 9 marzo 1940 e venne inviato come curato a Viustino dove rimase per alcuni mesi.

Venne quindi nominato insegnante nel seminario di Bedonia e nel 1945 fu inviato, come delegato vescovile, all'Infrangibile. 

Qui egli provvide dapprima alla costruzione dell’edificio attualmente ancora esistente ed occupato dall'asilo Immacolata e concepì anche il progetto di una "Città dei Ragazzi", destinata ad accogliere gli adolescenti segnati dalla guerra, in genere erano orfani o con famiglie che la guerra aveva lasciato in condizioni economiche estremamente disagiate.

Don Giuseppe Braceschi

Il 30 ottobre 1950 il vescovo nominò delegato alla Sacra Famiglia don Giuseppe Braceschi, parroco storico di questa comunità, ove rimase per oltre 45 anni, fino al 30 Agosto 1996.

 

Aveva studiato presso il Collegio Alberoni, fu ordinato Sacerdote nel 1943 ed arrivò in questa parrocchia dopo una breve esperienza come curato a San Giorgio Piacentino (PC).

Nel 1951 venne acquistata l'area sull'altro lato di via Montebello e si decise la costruzione di un nuovo tempio, estremamente necessario vista anche la precarietà della chiesetta esistente e l’incremento demografico che il quartiere aveva nel frattempo avuto. 

Il progetto venne affidato all'architetto piacentino Pietro Berzolla. Nel 1953 giunse intanto il riconoscimento a Parrocchia e due anni dopo iniziarono i lavori per il nuovo edificio che, nel 1957, anche se incompleto, fu aperto al culto dei fedeli.
L’inaugurazione ufficiale avvenne nel 1960.

Grazie all’impegno di questo sacerdote e dalla generosità dei residenti del quartiere, negli anni successivi vennero costruiti anche la canonica e, infine, negli anni ‘80 la Casa della Gioventù, edificio polifunzionale che comprende un cinema-teatro, un grande salone per incontri e manifestazioni e tanti locali per lo svolgimento di attività varie.

A riconoscimento dei suoi meriti nel 1985 ricevette la nomina a Monsignore.

Un bassorilievo, a perenne memoria e ringraziamento per le sue opere, ideato e inaugurato nel 2007, lo ricorda all'interno della sua amata chiesa (a sinistra del presbiterio), che tanto amò e che con il suo zelo maturatosi negli anni la possiamo ammirare in tutta la sua bellezza.

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