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Quartiere Infrangibile / 

come lo troviamo oggi

CONFORMAZIONE

N

Il quartiere oggi possiede la stessa conformazione geografica di un tempo. Attualmente confina a nord con Borgotrebbia (con via Anguissola e parte di Via Emilia Pavese), a sud con l’area residenziale Raffalda (con l’omonima strada), a ovest con l’area commerciale/industriale Veggioletta (con via 1° Maggio), a est con Barriera Torino e il polo di mantenimento pesante (piazzale Torino e via XXIV Maggio).

Il quartiere è popolato da circa 8000 abitanti. I punti di incontro maggiormente frequentati sono il piazzale della chiesa, il giardino pubblico "Vigili del Fuoco" e la cooperativa Infrangibile. 

Il quartiere sembra essere "diviso" in due dalla vecchia linea ferroviaria (ora abbandonata) che attraversava l'abitato per raggiungere l'area della Pertite.

servizi per la comunità

Il quartiere è dotato di servizi di prima necessità, come supermercati di grande distribuzione, banche, farmacie, negozi "no food", piccole botteghe di vicinato, palestre, tabaccherie e il polo scolastico, formato dalla scuola elementare del 2° Circolo Didattico "Alcide de Gasperi", il nido "Il Giardino di Alice", la scuola media "Italo Calvino" (plesso "A. Genocchi"). 

Il grande giardino "Vigili del Fuoco" si trova esattamente al centro del quartiere e in prossimità delle scuole elementari. Un quadrilatero verde formatosi tra le vie Broni, Serravalle, Pizzi e Tortona, ha visto passare generazioni di bambini. Prima del 2005 la bambinopoli era sparsa in tutta l'area; con il rifacimento durante la sindacatura Reggi l'area per bambini è stata spostata al centro, all'interno di un'are ovale recintata. Vi si trova anche uno spazio per lo sgambamento dei cani e, a lato, un casottino, dove un tempo si trovava il chiosco e dove adesso è la sede della Biblioteca di strada.

il piazzale della chiesa

Una volta punto di partenza per biciclettate e gite fuori porta, la Piazza Piemonte (così sarebbe il suo nome originale), un tempo appartenente alla parrocchia, ha subito una grande trasformazione nel corso dei decenni. Dopo la demolizione della vecchia chiesa e la conseguente nascita dell'oratorio, la piazza ha assunto una forma rettangolare. Vi si trova il punto di raccolta differenziata e della Caritas e la cabina telefonica. Su questa piazza si affacciano l'oratorio e l'asilo e la chiesa parrocchiale. 

Attualmente questa piazza sembra essere dimenticata dal comune: si è trasformata in un parcheggio (senza strisce), alcuni alberelli sono diventati secchi e le buche non mancano. L'augurio è che si possa ripristinare la bellezza di questo "piazzale", restituendo anche l'originale nome di "Piazza Piemonte".

Ex Pertite e Ex manifattura tabacchi

Sono due grandi aree che costeggiano l'abitato e rimaste attive fino al dopoguerra, ora abbandonate. La prima, l'ex-Pertite, la ricordiamo per l'evento disastroso accaduto l'8 agosto 1940, giorno che segnò la storia del quartiere con l'esplosione dell'area militare. Attualmente è in fase di progettazione, dopo un decennio di "battaglie", la conversione a "parco urbano". L'area di circa 200 000 metri quadrati è in fase di bonifica e il proprietario è metà del comune, metà del polo di mantenimento pesante.

Nel complesso della manifattura tabacchi, invece, venivano svolte le attività di stoccaggio e conservazione dei tabacchi greggi, confezionate e immagazzinate le stecche di sigarette e di altri prodotti dei Monopoli di Stato. Dopo la creazione dell'Ente Tabacchi Italiani nel 1998, era iniziato il processo di dismissione di tutti gli impianti destinati alla produzione e allo stoccaggio dei tabacchi in Italia e la manifattura piacentina aveva seguito lo stesso destino. Tali opifici e magazzini erano stati ceduti alla fine del 2003 alla Fintecna, società finanziaria pubblica incaricata di collocare sul mercato i beni statali Concluse le attività stoccaggio e di conservazione dei tabacchi greggi, dal 2009 è in corso un intervento di riqualificazione urbana dell’intero comparto di circa 60 mila metri quadrati. Il piano di recupero della manifattura tabacchi prevede la demolizione parziale delle volumetrie esistenti e la realizzazione di nuovi insediamenti residenziali con annesse funzioni commerciali.

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